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Parole così

Non è una recensione

No, non ho tempo di scrivere una recensione, però mi va di consigliare questo interessante saggio di Alessandro Baricco, scrittore che conoscevo (ed apprezzavo) solo come romanziere.
In effetti la scrittura è la sua, ti prende per mano e ti porta dove vuole, senza che tu possa nemmeno immaginare di fare resistenza. Di cosa parla? Di come i tempi siano cambiati, e stiano tuttora cambiando, e di come il processo non debba essere demonizzato a tutti i costi. Perché questi barbari, tutto sommato, i loro lati positivi ce li hanno, e perché non mirano a distruggere tutto quello che incontrano sul loro cammino: semplicemente abbandonano quello che non riescono a capire, e che non serve loro. Non so dire se abbia ragione o meno, ma di certo qualcosa si muove, tant’è vero che più di una volta, nella prosa di Baricco stesso, ho ravvisato i sintomi di un certo imbarbarimento.

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Parole così

Chiù…

Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento:
squassavano le cavallette
finissimi sistri d’argento
(tintinni a invisibili porte
che forse non s’aprono più?…);
e c’era quel pianto di morte…
chiù…

~ G. Pascoli

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Parole così

La storia dell’amore

La storia dell'amore Post atipico, ma voglio segnalare e consigliarvi caldamente questo splendido libro che ho appena finito di leggere, e già ricominciato tutto d’un fiato. Arrivato all’ultima pagina non ho potuto fare a meno di ritornare alla prima, per non abbandonare l’atmosfera e le sensazioni calde, amichevoli, della lettura. Nicole Krauss è la moglie di Jonathan Safran Foer (“Ogni cosa è illuminata”), ma non è solo per questo che mi sono avvicinato al suo secondo romanzo. Una serie di coincidenze mi hanno portato a desiderare di comprarlo, tenerlo in mano, leggerlo.
E mi è piaciuto. Tanto.
È pieno di piccole storie, di fantasia, di invenzioni come piace a me, è delicato e sognante, divertente, imprevedibile, profondo, originale. La trama e i rapporti tra i personaggi – all’inizio apparentemente molto distanti fra loro – sono piuttosto complicati, ma tutto converge, fluido e accompagnato sapientemente da una prosa elegante, efficace, intima, nella scena finale, struggente nella sua viva dolcezza e quasi assurdità.
Parla sì dell’amore, ma parla anche dell’amicizia, della storia, della memoria, della perdita e della difficoltà di comunicare i propri stati d’animo. Della forza e della volontà di lasciare un segno, un ricordo, di non svanire dimenticati. Parla del filo, a volte corto, a volte lunghissimo (magari da un capo all’altro dell’oceano), che ci lega alle persone veramente importantià nella nostra esistenza.

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Parole così

Nuove impronte…

Nuove mani quindi?
No, le dita sono sempre le stesse.
Spero 🙂
Benvenuti, o bentornati.

…ho copiato un paio delle ultime cose. non è bello far trovare agli ospiti la casa vuota…